A pochi passi dal centro abitato di Leverano abbiamo riscoperto un terreno di proprietà di tutta la cittadinanza, che nel corso degli anni era stato abbandonato all’incuria e al degrado.
Un luogo diventato sosta privilegiata per il deposito e lo scarico dei rifiuti, dove erbacce e vandali la facevano da padroni, mentre gli incendi, appiccati un po’ per noia, un po’ per tenere pulita la zona, hanno decimato l’uliveto presente. In un contesto apparentemente così ostico i volontari di Inachis-Leverano si sono mobilitati per ridare vita ad uno spazio che stava lentamente morendo.
Durante le riunioni e le iniziative degli scorsi mesi era emersa fortemente la volontà di realizzare sul nostro territorio comunale un Orto Botanico grazie anche al contributo degli anziani, nostra guida privilegiata per il ripristino della macchia mediterranea con tutte le sue essenze e con la nascita di una sorta di “frutteto storico”, capace di riportare sulle tavole frutti che oggi stanno via via scomparendo e che per secoli sono stati i punti fermi della nostra identità. Fichi, giuggiole, mandorle, carrube, noci, susini, agrumi hanno rappresentato per decenni la fonte privilegiata, se non unica, del sostentamento e dell’economia locale. Tutto questo dovrà essere il risultato di un lavoro di progettazione partecipata con le scuole attraverso un confronto tra vecchie e nuove generazioni.
Così, a due anni dall’affidamento della macchia della Fichella, Inachis-Leverano ci ha riprovato. L’Amministrazione Comunale ha accolto il nostro progetto e, una volta completato l’iter burocratico, ci ha consegnato questo appezzamento di terra da curare e tutelare.
I primi giorni sono stati duri e faticosi. Lo stato dei luoghi era davvero in pessime condizioni, ma non c’era tempo da perdere. Il giorno dell’inaugurazione del Giardino delle Fate, così abbiamo voluto nominare il progetto, era stato fissato per il 21 marzo, primo giorno di primavera e Festa dell’Albero per i bambini delle scuole di Leverano. I nostri volontari hanno lavorato senza sosta e alla fine ce l’abbiamo fatta.
Un fiume in piena di cappellini rossi e grembiulini blu, festosi ed entusiasti, ha colmato di colori ed allegria uno spazio dove fino ad alcuni giorni prima c’era solo erba, rifiuti, degrado ed incuria.
Abbiamo avuto chiara la sensazione che, in quel momento, quel luogo si sia ridestato da un antico torpore, risvegliandosi da una sorta di maleficio. Il vociare gioioso di tanti bambini e le loro mani che accarezzavo i fiori di quel giardino gli hanno ridato vita. Nel prossimo futuro, intorno al cuore dell’Orto Botanico, vorremmo costruire un piccolo parco/villaggio fatato per piccoli e grandi, con percorsi natura attrezzati, spazi lettura isolati e tranquilli, punti rinfresco e di ritrovo, e percorsi educativo-didattici legati al territorio, all’ambiente e alla natura.
Ora il GIARDINO DELLE FATE ci aspetta. Andiamolo a trovare, coccoliamolo, abbiamone cura, coloriamolo di vivacità, non lasciamolo solo e lui saprà regalarci tutti i suoi tesori.
