Un gruppo di persone calate tra 200 ettari di bosco di roverella e pascolo, uno jazzo alle spalle, pecore gentili e altamurane al pascolo, cavalli murgesi in abbeverata, cani abruzzesi da pastore dagli occhi vispi e attenti, e pietre tante pietre di roccia calcarea che diventano strutture rurali dai contorni semplici e forti.
Una vecchia stalla che diventa un alloggio essenziale per chi ricerca un contatto autentico con gli elementi naturali. Così la cornice di Jazzo Corte Cicero diventa la sede del campo di volontariato per conoscere, scoprire, essere, perdersi, ritrovarsi sull’Alta Murgia.
Un sentiero, un viaggio, un’esperienza, un’emozione. Il ritorno alla lentezza dei tempi della Natura, degli animali, dell’erba che cresce e profuma di buono.
I passi di 19 volontari mossi nella stessa direzione per costruire qualcosa nella semplicità, nel rispetto del prossimo e dell’identità dei luoghi.
Ringraziamo di cuore l’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia per averci dato l’opportunità di contribuire attivamente alla valorizzazione del nostro territorio con l’attrezzamento dal basso, in forma volontaristica, di 13 Km di sentiero lungo la piana di San Magno in agro di Corato.
Ci piace raccontare l’esperienza di questo quarto campo di volontariato con le parole di chi l’ha vissuto, nella consapevolezza che mai nulla è ripetibile perché frutto di combinazioni casuali talvolta armoniche come in questo caso.
GIUSEPPE: c’è una sola cosa più bella del vivere in contatto con la natura; è viverla insieme a nuovi amici
FILIPPO: Buondì a tutti…(ma vista l’ora dovrei augurare buon appetito)…e soprattutto un grazie speciale a tutti….mi avete regalato una bellissima esperienza, che mai avrei pensato di fare, che allo stesso tempo mi entusiasmava tanto… ero preoccupato per diverse cose; il dovermi confrontare con un bel po’ di persone che non conoscevo in nessun modo, il disagio del mio russare (un bel mix tra un cinghiale e una pala meccanica), pensavo di essere il più grande del gruppo…e invece è stato bello ritrovarsi con persone più grandi di me e con molta più esperienza e non solo di cammini…ma esperienza di vita, oppure vedere quelli più piccoli di me..con il loro entusiasmo e la loro vitalità, mi avete fatto rivivere l’esperienza della convivenza…(vissuta solo nel periodo universitario).
Ma la cosa che mi ha sorpreso di più è stato vedervi parlare con la natura…chiamavate le piante, le erbe per nome…dove per me era semplicemente l’origano della Murgia ad esempio…o con gli insetti…dove prima di questa esperienza per me erano semplicemente…mosche, zanzare, cavallette e ragni e basta… oppure riconosce un falco o altre specie di volatili…e distinguere la coda, il colore…dove io appena riuscivo a vedere qualcosa che si muoveva nel cielo……e mi dicevo: “Filippo tu adori la natura, le piante gli animali…ma in realtà non sai un…………… fico secco di questa fantastica e affascinante Murgia…”
Insomma ragazzi…forse mi sono dilungato troppo…ma voglio ancora una volta ringraziare tutti…ma soprattutto Angela Veneziano che ha fatto l’invito di questa fantastica esperienza a mia moglie (sua ex collega), a mia moglie (donna che adoro) che mi ha spinto a farla senza di lei, perché sapeva bene quanto desideravo fare questa esperienza…e che spero presto si unisca al gruppo per una prossima uscita, agli organizzatori che sono stati sempre molto gentili…che non mi hanno mai fatto sentire a disagio…ma soprattutto inesperto…
ANNALISA: siete stati una bellissima scoperta. Grazie per queste piacevolissime giornate
GIOVANNI: ci siamo finalmente io e la vedova nera mediterranea o malmignatta, la prima della mia vita. Ritrovamento molto emozionante ed emblematico visto che ad un metro di distanza ho trovato anche una Lycosa tarantula. Interessante trovarle così vicine perché il tarantismo nasce per via di queste due specie; tuttavia è alla malmignatta e non alla tarantola che si devono i sintomi tipici dei “Tarantolati”. Una splendida madre con due ovisacchi che contengono uova che presto schiuderanno. È fantastica. Ma ho ancora tanto da cercare e prima o poi troverò anche te Saga pedo.
GIULIO: anche la pioggia non ci ha fermati, è stato un grande successo terminare il sentiero, nonostante la stanchezza il nostro obiettivo era comune. Grazie all’entusiasmo di tutti, alle parole e ai vostri sorrisi che hanno reso speciale questa esperienza nell’esplorare nuovi orizzonti….naturali e umani
VINCENZA: ho apprezzato la dimensione comunitaria che si è creata tra noi e che non avevo mai vissuto
Hanno partecipato
Da Leverano (Lecce): Paolo Cappello
Da San Vito dei Normanni(Brindisi): Giovanni Tinella
Da Molfetta (Bari): Chiara Gadaleta e Vincenza Amato
Da Andria (Bari): Giuseppe Porro e Fusaro Filippo
Da Barletta (Bari): Annalisa Prascina
Da Mola di Bari:Giuseppe Errico
Da Bitonto (Bari): Giulio Vitale e Nicola Maggio,
Da Bari: Lucia Masciopinto
Durante le singole giornate hanno collaborato i seguenti volontari di Inachis Bitonto:
Federico Porro (Andria), Dominga Abbondanza (Bitonto), Massimo Cavallo (Barletta), Filippo Tito (Trani)
Hanno coordinato il campo:
Antonella Ciocia, Angela Veneziano, Francesco Ambrosi e Angela Ciocia
Un ringraziamento particolare va al nostro poliedrico e appassionato relatore Nico Tedesco, a Rocco Sorino per l’ospitalità e la passione nel suo lavoro di ricercatore/pastore, a Franco Palmiotto della proloco di Toritto per l’accoglienza presso l’info point della stazione FAL e per tutti i suggerimenti per una spesa a chilometro zero. A Luciana Zollo che ci ha seguito professionalmente, con costanza ed empatia nella costruzione di questo progetto.
Ringraziamo per il prezioso contributo il Direttore e il Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia