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Dic 13 2013

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3300 ettari rischiano di essere “strappati” alla natura nel Parco Regionale Sirente-Velino

1420350_10202744783011395_1039127642_nC’è ancora tempo fino a martedì 17 dicembre per cercare di impedire questo “scippo”. E’ stata infatti rinviata a martedì prossimo la discussione e votazione da parte del Consiglio Regionale abruzzese circa la riperimetrazione del Parco Naturale Sirente Velino, che vedrebbe “strappati” dal suo perimetro 3300 ha di territorio che “rappresenta il cuore del Parco, con un’elevatissima valenza ambientale” come afferma Angelo Simone Angelosante, Presidente del Parco. Si tratta dei territori di Piani di Pezza, il Piano di Terranera e l’area di Monte Rotondo e Campo Felice.

Inachis vuole esprimere il proprio dissenso verso una proposta del genere, e riterrebbe la sua approvazione paradossale, proprio ora che si sta sempre più riconoscendo l’importanza del sistema della aree protette, così come ribadito proprio nei giorni scorsi durante la conferenza ad esse dedicata, “La Natura dell’Italia” che si è svolta a Roma.

Anche perché potrebbe crearsi un precedente troppo grave che rischierebbe di minacciare la credibilità della coscienza “green” nel nostro paese.

Ci sembra appropriato e vincente concludere con le parole espresse da Angelosante: “Viviamo una fase di grande crisi, le aziende chiudono, le industrie delocalizzano, in questo splendido lembo di Abruzzo abbiamo un immenso patrimonio ambientale, artistico, culturale ed enogastronomico che non va aperto alla cementificazione e alla caccia, ma difeso e valorizzato per dare benessere alla comunità locale che vive e opera nel Parco. Questo è un patrimonio che nessuno può de-localizzare. Il Parco l’hanno voluto i comuni e le popolazioni ed ora nessuno in quella zona vuole rinunciarci“.

Questa è la giusta consapevolezza e il passo in avanti, il sistema Parco è della popolazione, è del territorio. Il Parco è territorio.

Proviamo allora a farci sentire, c’è tempo fino a martedì.

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