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Dic 28 2013

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Gabriele, una persona bellissima

di Ines MILLESIMI , CAI Sezione di RIETI

gabriele -articoloChe Gabriele Casciani fosse una bellissima persona, dentro, fuori, nei modi, nel sorriso e nel porgere qualsiasi argomento,
lo abbiamo sempre pensato e detto tutti all’interno del CAI di Rieti. Lo abbiamo voluto e votato nel Direttivo CAI non solo per le sue competenze giuridiche, non solo perché era membro del Soccorso Alpino, ma anche e soprattutto perché era lui, con il suo zaino di emozioni, idee, riflessioni. Il fatto che fosse un giovane tra persone non più giovanissime era poi una garanzia di entusiasmo, un fiato, un respiro nuovi.
Gabriele era nella natura sempre, anche quando stava in città, perché ne parlava luminoso di questi boschi e degli animali che voleva incontrare in montagna. Si accontentava di fotografarli. Ne era ammirato di questo stato di selvatichezza istintiva e di totale libertà. Abbiamo tentato insieme di realizzare una pubblicazione scientifica sul lupo, nata da anni di ricerche, sue e di altri. Invano. É stato tutto un chiudersi porte. Così Gabriele scriveva a luglio su fb: ”oggi forse è stato uno dei giorni più emozionanti della mia vita. In meno di 4 giorni abbiamo cercato e trovato un collare gps e oggi abbiamo rilasciato la lupetta
di Lisciano. Mille sforzi, mille litigate, mille km in auto, un sacco di soldi cacciati di tasca propria ma alla fine la lupetta corre per il boschi del Terminillo e ci permette di controllarla. GRAZIE veramente all’operato impagabile del Team di Ricerca sui Grandi
Carnivori dell’Università della Tuscia, di cui vado veramente fiero. Grazie se non altro per l’emozione che ripaga della fatica e dello stress di questi giorni. Un bello spaccato di una bella Italia che funziona!”.
Anche se restava deluso, ripartiva con un nuovo impegno.
Cominciava a partecipare come relatore scientifico e ricercatore
in diverse e prestigiose sedi europee. Poi tornava a casa, a Rivodutri, tra i boschi e il silenzio. Poi c’erano sempre altre urgenze per la montagna reatina, e lui non si sottraeva.
Nei comunicati stampa e nei convegni TAM, nelle battaglie per il Terminillo e per l’istituzione del Parco, nei pareri di diritto ambientale, nell’operosità attenta e puntuale con cui seguiva il CAI. L’ultimo bel lavoro insieme è stato in Agosto per la festa dei Rifugi di Cultura, avendo entrambi collaborato per la stesura dei testi divulgativi dei pannelli sui Rifugi Sebastiani e Rinaldi al Terminillo. Era lì, con noi, in veste di Soccorritore CNSAS, sempre con quel suo vago sorriso a spiegare ai tanti che hanno partecipato come si possono prevenire gli incidenti in montagna. Lui salvava gli altri. Una vita quindi inclusiva, per la natura montana e per gli altri. Una vita che non aveva niente a che vedere con la competizione, l’arrivismo, i soldi e le carriere
a tutti i costi. Una vita “lottata” alla sua maniera, cioè con la gentilezza, con l’attenzione all’essere e non all’apparire.
Intelligente, acuto, colto e riservato, ma sempre accogliente:
questo è stato Gabriele, spesso a spasso con il suo cane o in compagnia della sua fidanzata Roberta, o con i suoi amici di arrampicata.
Insomma, una bellissima persona di 33 anni che ad ottobre era
stata in Provenza per relazionare ad un congresso e che faceva
progetti. Ci manca moltissimo.
Continueremo, con quello che possiamo e sappiamo fare, i suoi
progetti.
Lo ricorderemo con un sorriso di rimpianto nelle passeggiate in
montagna che organizza l’associazione INACHIS di cui era Presidente della sezione di Rieti e che porta ora di seguito il suo nome. Inachis è una farfalla, nota per la sua bellezza cromatica. Nome che risale a leggende greche, a Io, la sacerdotessa di Giunone di leggendaria bellezza. E Gabriele resta per noi impresso nel battito che se ne va di quell’ala.
CLUB ALPINO ITALIANO

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