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Dic 02 2008

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Carta toscana dell’Educazione Ambientale per la sostenibilità

della Dott.ssa Ilaria Bolognesi

Guida Ambientale Escursionistica

L’educazione ambientale nasce dall’esigenza di ricostruire quel rapporto uomo-ambiente che negli ultimi decenni, con l’avvento e lo sviluppo di una società prima industriale e poi tecnologica, si è notevolmente degradato.

Nel secondo dopoguerra, in seguito a radicali cambiamenti economici, le popolazioni della media e alta montagna hanno iniziato a spostarsi verso la pianura dove si stavano sviluppando grossi insediamenti industriali, dando origine a un processo di spopolamento e di abbandono che ha innescato un cambiamento ambientale sempre più evidente. I normali equilibri ecologici in cui l’uomo si era per secoli inserito, si sono rapidamente modificati e la reazione ambientale per ricostruirne di nuovi è graduale. Di contro, i processi produttivi industriali, sempre più sviluppati ed efficienti, hanno portato a un crescente sfruttamento delle risorse naturali, come se queste fossero inesauribili, producendo e riversando nell’ambiente scarti sintetici di produzione e rifiuti tossici, difficilmente degradabili se non con lunghi tempi.

Queste sono alcune delle cause che hanno portato al deperimento di molti soprassuoli boschivi, a cui hanno contribuito malattie epidemiche come il Cancro del Castagno e variazioni climatiche con andamenti più asciutti e caldi.

La presa di coscienza e “la consapevolezza dei limiti delle risorse naturali ed ambientali e quindi l’assunzione del concetto di vulnerabilità e del rischio che esse possano divenire critiche fino alla soglia del degrado irreversibile, ha reso necessaria l’adozione di nuove strategie per la protezione dell’ambiente e per la promozione di una nuova sensibilità collettiva”. (A proposito di…Educazione Ambientale a cura di ARPAV)

L’educazione ambientale si pone l’obbiettivo di fornire gli strumenti di lettura e comprensione dell’ambiente e delle sue valenze ecologiche, per un recupero delle risorse naturali esistenti e per una loro corretta fruizione da parte dell’uomo, in modo da conservarne l’esistenza e l’integrità.

Per affrontare il problema, numerosi incontri a livello internazionale e nazionale hanno prodotto diversi documenti ufficiali, fra i quali le cosiddette “Carte” che, firmate dai partecipanti alle varie iniziative e successivamente sottoscritte a livello locale e internazionale, costituiscono la base per coordinare e regolamentare il lavoro che in questo ambito si fa o, purtroppo, si dovrebbe fare.

Anche la Toscana si è dotata di una propria “Carta toscana dell’Educazione Ambientale per la sostenibilità” i cui principi possono essere sintetizzati in vari punti:

– cultura di rispetto verso il mondo (naturale e costruito), verso le relazioni che lo caratterizzano e verso gli altri, nella piena consapevolezza delle diversità biologiche e culturali, e verso le generazioni future che hanno il diritto di ricevere quello che le generazioni presenti hanno ricevuto;

– sostenibilità economica, sociale e ambientale legate tra loro ed interagenti attraverso una cultura trasversale di consapevolezza, per migliorare la qualità della vita delle generazioni presenti e future (Our common future – Rapporto della World Commission on environment and development, 1987 (“Rapporto Brundtland”); Schema internazionale d’implementazione per il decennio delle Nazioni Unite dell’Educazione per lo sviluppo sostenibile, UNESCO, 2005);

– cittadinanza attiva finalizzata alla partecipazione ed alla responsabilizzazione dell’individuo e delle comunità locali rispetto ai propri stili di vita e ai processi del proprio sviluppo, in coerenza con il principio dell’ecoefficienza;

– Sistema Toscano di Educazione Ambientale fondato sui principi di integrazione, sussidiarietà, partecipazione e sostenibilità (Statuto della Regione Toscana, artt. 3 e 4), che costituisce terreno di confronto e di sinergia tra le politiche educative ed ambientali e che si inserisce nel Sistema regionale per il diritto all’apprendimento per tutta la vita, lifelong learning;

– destinatari e attori rappresentati da tutti i cittadini, giovani e adulti, in ogni contesto di apprendimento formale ed informale;

– senso d’identità e di appartenenza al proprio territorio, che si sviluppi attraverso la conoscenza e l’esperienza e che si traduca in una pratica di affezione, cura e valorizzazione;

– approccio sistemico che valorizza l’interdipendenza e la relazionalità tra tutti gli ecosistemi esistenti (naturali, sociali, economici e culturali), l’uno in stretta connessione con l’altro, collocando l’uomo all’interno di questo sistema di relazioni. L’Educazione Ambientale coinvolge una pluralità di discipline e si integra con l’educazione alla salute, alla pace e all’intercultura;

– complessità e incertezza caratterizzanti l’ambiente e il sapere, che portano all’elaborazione del principio di precauzione, guida delle scelte in campo ambientale, che pone l’attenzione su possibili rischi e conseguenze delle nostre azioni, su quanto ancora non è noto, sulle diverse alternative;

– realtà globali e locali complementari ed interdipendenti;

– pensiero critico e capacità di cambiamento dei processi di conoscenza e di apprendimento e delle chiavi di lettura con cui interpretiamo il mondo, per sviluppare la capacità di immaginare un futuro diverso;

– informazione e comunicazione ambientale all’interno di un processo comunicativo in cui sono incoraggiate la possibilità di risposta e la partecipazione e in cui l’Educazione Ambientale si propone come promotrice e facilitatrice dei processi di costruzione condivisa della conoscenza (in coerenza con la Convenzione di Aarhus e la Direttiva Unione Europea 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale);

– qualità e ricerca per il miglioramento continuo della propria efficacia formativa e per la valutazione permanente dell’agire educativo;

– metodi e approcci educativi coerenti con la propria visione dell’educazione e della sostenibilità, basati sulla costruzione di percorsi in cui praticare la partecipazione e il dialogo democratico, riconoscendo nel soggetto che apprende il principale artefice delle proprie conoscenze. L’Educazione Ambientale pone al centro dell’attenzione il processo educativo e l’apprendimento, i rapporti reciproci tra educatore, educando e contesto e si propone lo sviluppo della capacità di atteggiamento critico e di azione competente;

– integrazione, partecipazione, governance nel confronto con il territorio, nei processi di coinvolgimento e nella ricerca partecipata, attraverso processi di relazione e cooperazione tra tutti i soggetti che, nei diversi ruoli e con diverse competenze, si occupano di Educazione Ambientale.

L’Educazione Ambientale diventa quindi strumento di cambiamento profondo della società, dei presupposti epistemologici, delle modalità di pensiero, di relazione e di scelta consapevole e responsabile tra alternative possibili e “strumento essenziale per il buon governo, per i processi decisionali consapevoli e per la promozione della democrazia”. (Strategia UNECE per l’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile, UNECE, marzo 2005).

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